mercoledì 4 dicembre 2013

RACCONTI PICCANTI: lingerie sexy per appuntamento in webcam

Era arrivato il momento tanto immaginato, quello che Giulia aspettava e temeva allo stesso modo da mesi.Giulia e Francesco si sarebbero finalmente visti in webcam. Dopo serate su serate trascorse a parlare di tutto e a raccontarsi parti della propria vita era giunta l’ora di vedersi. In foto si erano già visti, ma non avevano potuto percepire le espressioni, i movimenti del viso, anche solo quell’abbassare lo sguardo indice di timidezza, quel sorriso che può far capire i sentimenti.Giulia e Francesco si erano innamorati scrivendosi, nonostante 500 km e più che li separavano fisicamente, il loro legame si era fortificato con il passare dei mesi e con i fiumi di parole che erano transitati nelle loro caselle di posta. Dopo settimane di lettere, passato il primo imbarazzo, avevano deciso di sentire le proprie voci al telefono. Era stato molto emozionante, ma mai quanto la sera fissata per l’incontro in webcam.Giulia aveva passato in rassegna tutto l’armadio, poi aveva optato per una minigonna nera a balze e una camicetta sfiziosa, ma era rimasta indecisa fino all’ultimo sull’intimo da indossare. E se lui le avesse chiesto di spogliarsi? Non poteva certo indossare un intimo comune che avrebbe magari deluso Francesco. Si trattava di un’occasione speciale, pertanto decise di fare una passeggiata per le vetrine della città e cercare un completino intrigante, qualcosa che non la facesse risultare volgare me che potesse affascinare ed eccitare Francesco. Non trovando nulla che le piacesse decise di cercare su internet e trovò qualcosa che la ispirò:un set composto da reggiseno nero con frangette e spallini rosa,coordinato con uno slip in tulle trasparente davanti e pissetato con balze sul retro.Lo slip aveva anche gli elastici per eventuali calze e le sembrò perfetto, una giusta combinazione, tra la seduzione del nero e delle trasparenze e la freschezza del rosa degli inserti.Indossò tutto con cura, decise di mettere anche un paio di calze autoreggenti velate e installò la webcam sul computer. Erano le 20.00 ancora mezz’ora e si sarebbero visti. Giulia passò quella mezz’ora a controllare il trucco, i capelli, a vedere se la linea telefonica funzionava, presa tra paura e frenesia. Alle 20.30, seduta davanti al pc, accettò la chiamata ed ecco lo splendido sorriso di Francesco, moro, abbronzato e con una bella camicia bianca. Giulia si imbarazzò, ma Francesco riuscì a metterla a proprio agio, dicendole: “Sei bellissima, le foto non ti rendono merito!”. Dopo una mezz’ora trascorsa con discorsi di circostanza, Francesco chiese a Giulia di farsi vedere in piedi.Lei si alzò e si fece vedere nella sua altezza, era magra e con linee armoniche, sapeva di potergli piacere ma si vergognava. Come immaginava, dopo poco Francesco le chiese di farle vedere qualcosa in più di lei, la camicetta nascondeva le sue forme e lui le propose con gentilezza di togliersi la parte sopra. Giulia aprì tutti i bottoncini e tolse la camicia, mettendo in bella mostra il reggiseno nero e rosa; fu così che vide l’espressione di Francesco, letteralmente a bocca aperta. Giulia si avvicinò alla webcam per farsi vedere meglio, poi prese la fatidica decisione di togliersi anche la gonna, mettendo in bella mostra slip e autoreggenti. Ormai era eccitata all’idea di mostrarsi e voleva dargli dimostrazione dell’attrazione fisica che aveva per Francesco. Questi non credeva ai propri occhi, Giulia si era offerta a lui e ora stava ballando sinuosamente in intimo davanti a lui. Avrebbe voluto che i 500 km svanissero in un attimo per raggiungerla, toccarla e… sì… amarla, perchè dopo mesi si era accorto di provare un sentimento forte per Giulia. Dopo essersi dichiarati ognuno il proprio stato di eccitazione, decisero di abbandonare la cam e stendersi sul letto con il cellulare. Parlandosi finsero di essere insieme, Giulia diceva: “Non sai quanto vorrei che fosse la tua mano a toccarmi e non la mia”. Francesco: “Anche io vorrei che fosse la tua a creare il movimento…” Il piacere li colse nello stesso attimo mentre i loro gemiti creavano un unico suono.

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