mercoledì 4 dicembre 2013

RACCONTI PICCANTI: Prostituta per gioco

Tutto partì da una frase buttata lì per caso di Manuela, un clichè uscito dalle sue labbra in una serata grigia e noiosa: “Se rinasco voglio fare la prostituta”. Manuela aveva pronunciato quelle parole dopo aver avuto la solita giornata stressante alla cassa del supermercato. Stanca, annoiata e intorpidita nei sensi aveva buttato lì quell’affermazione senza farci più di tanto caso. Simone invece aveva avuto l’idea. Aveva sorriso e aveva abbracciato sua moglie per consolarla ma la sua mente stava già architettando un piano. Avrebbe voluto proprio vederla sua moglie in quei panni, la cosa gli sembrava alquanto eccitante. Nei giorni successivi, senza farle capire nulla, preparò il terreno, doveva metterla davanti al fatto compiuto, poi sarebbe piaciuto ad entrambi.




Trascorsero giorni in cui l’argomento non fu mai toccato e il venerdì sera quando Manuela tornò dal lavoro ad attenderla in cucina trovò un pacco. Sopra una lettera. “ Ciao Manuela stasera si esce, ma prima fatti bella per me, indossa questi abiti e truccati in modo vistoso, indossa gli stivali alla coscia e il cappottino corto, ti aspetto giù in macchina alle 20,00. Manuela trovò nel pacco un completo sexy e un vestitino corto, calze autoreggenti in rete e guanti lunghi in raso. Si mise tutto cercando di non fare tardi, eccitata al pensiero che suo marito le chiedesse di vestirsi sexy per lui. Si truccò come richiesto, calcando la matita sugli occhi, abbondando di mascara e passando sulle labbra un rossetto vivace. Una volta pronta, scese, facendo attenzione a non incontrare nessuno del condominio. Davanti al portone di ingresso, Simone l’aspettava parcheggiato sulla sua berlina appena lavata. Manuela chiese: “Ma dove mi porti conciata così?” Simone estrasse dalla tasca una mascherina completamente scura e gliela fece indossare, poi disse: “Aspetta e vedrai, è una sorpresa.” La macchina svoltò e fece rettilinei per almeno 10 km, dal rumore del traffico via via decrescente, Manuela capì che stavano dirigendosi verso una zona periferica. Ad un certo punto l’auto si fermò, Simone tolse la mascherina a Manuela e le disse di scendere. Si trovavano in una zona di campagna ma c’era un via vai di automobili e mezzi pesanti. Spaventata Manuela gli chiese perchè dovesse scendere solo lei in quel posto, lui dove sarebbe andato? Simone le spiegò: “E’ un gioco Manuela, stai tranquilla, per una sera sarai prostituta, vestita così sei bellissima, gli uomini ti mangeranno con gli occhi…” Manuela sentì un brivido di paura corrergli lungo la schiena ma una vera e propria eccitazione la stava prendendo come una morsa nelle sue parti intime. “Ma…ma…non vorrai davvero che vada con altri? “ balbettò lei. Simone la baciò e le mise una mano in mezzo alle gambe, dove sentì chiaramente il suo stato. “Vai, non avere paura, ti proteggerò io”. Simone parcheggiò nei paraggi e osservò Manuela raggiungere il marciapiede. Era elegante, sebbene vestita e truccata in modo vistoso, la sua classe spiccava subito rispetto alle altre ragazze della strada. Simone vedeva sua moglie guardare verso il basso, imbarazzata da quella situazione e sentiva il suo sesso eccitarsi. Le prime auto si fermarono davanti a lei, Simone vedeva sua moglie parlare, aprire il cappotto, farsi vedere, fare sguardi ammiccanti e la desiderava più di ogni altra cosa. Temette davvero, in alcune occasioni, che lei salisse sulla macchina di qualche uomo prestante. Quando ormai la sua gelosia stava diventando insopportabile, passò davanti a lei, si fermò e le chiese di salire come se fosse stato un cliente qualsiasi. Manuela ancora agitata per la situazione entrò nell’abitacolo e lo baciò con trasporto, abbracciandolo forte. Simone non riusciva ad attendere oltre, le strappò i vestiti di dosso e la prese con violenza. I movimenti divennero più veloci, i corpi tremavano per l’intensità delle sensazioni. Pazzi di piacere, si ritrovarono così, i loro corpi nudi avvinghiati mentre fuori albeggiava.

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