Trascorsero giorni in cui l’argomento non fu mai toccato e il venerdì
sera quando Manuela tornò dal lavoro ad attenderla in cucina trovò un
pacco. Sopra una lettera. “ Ciao Manuela stasera si esce, ma prima fatti
bella per me, indossa questi abiti e truccati in modo vistoso, indossa
gli stivali alla coscia e il cappottino corto, ti aspetto giù in
macchina alle 20,00. Manuela trovò nel pacco un completo sexy e un
vestitino corto, calze autoreggenti in rete e guanti lunghi in raso. Si
mise tutto cercando di non fare tardi, eccitata al pensiero che suo
marito le chiedesse di vestirsi sexy per lui. Si truccò come richiesto,
calcando la matita sugli occhi, abbondando di mascara e passando sulle
labbra un rossetto vivace. Una volta pronta, scese, facendo attenzione a
non incontrare nessuno del condominio. Davanti al portone di ingresso,
Simone l’aspettava parcheggiato sulla sua berlina appena lavata. Manuela
chiese: “Ma dove mi porti conciata così?” Simone estrasse dalla tasca
una mascherina completamente scura e gliela fece indossare, poi disse:
“Aspetta e vedrai, è una sorpresa.” La macchina svoltò e fece rettilinei
per almeno 10 km, dal rumore del traffico via via decrescente, Manuela
capì che stavano dirigendosi verso una zona periferica. Ad un certo
punto l’auto si fermò, Simone tolse la mascherina a Manuela e le disse
di scendere. Si trovavano in una zona di campagna ma c’era un via vai di
automobili e mezzi pesanti. Spaventata Manuela gli chiese perchè
dovesse scendere solo lei in quel posto, lui dove sarebbe andato? Simone
le spiegò: “E’ un gioco Manuela, stai tranquilla, per una sera sarai
prostituta, vestita così sei bellissima, gli uomini ti mangeranno con
gli occhi…” Manuela sentì un brivido di paura corrergli lungo la schiena
ma una vera e propria eccitazione la stava prendendo come una morsa
nelle sue parti intime. “Ma…ma…non vorrai davvero che vada con altri? “
balbettò lei. Simone la baciò e le mise una mano in mezzo alle gambe,
dove sentì chiaramente il suo stato. “Vai, non avere paura, ti
proteggerò io”. Simone parcheggiò nei paraggi e osservò Manuela
raggiungere il marciapiede. Era elegante, sebbene vestita e truccata in
modo vistoso, la sua classe spiccava subito rispetto alle altre ragazze
della strada. Simone vedeva sua moglie guardare verso il basso,
imbarazzata da quella situazione e sentiva il suo sesso eccitarsi. Le
prime auto si fermarono davanti a lei, Simone vedeva sua moglie parlare,
aprire il cappotto, farsi vedere, fare sguardi ammiccanti e la
desiderava più di ogni altra cosa. Temette davvero, in alcune occasioni,
che lei salisse sulla macchina di qualche uomo prestante. Quando ormai
la sua gelosia stava diventando insopportabile, passò davanti a lei, si
fermò e le chiese di salire come se fosse stato un cliente qualsiasi.
Manuela ancora agitata per la situazione entrò nell’abitacolo e lo baciò
con trasporto, abbracciandolo forte. Simone non riusciva ad attendere
oltre, le strappò i vestiti di dosso e la prese con violenza. I
movimenti divennero più veloci, i corpi tremavano per l’intensità delle
sensazioni. Pazzi di piacere, si ritrovarono così, i loro corpi nudi
avvinghiati mentre fuori albeggiava.
mercoledì 4 dicembre 2013
RACCONTI PICCANTI: Prostituta per gioco
Tutto partì da una frase buttata lì per caso di Manuela, un clichè
uscito dalle sue labbra in una serata grigia e noiosa: “Se rinasco
voglio fare la prostituta”. Manuela aveva pronunciato quelle parole dopo
aver avuto la solita giornata stressante alla cassa del supermercato.
Stanca, annoiata e intorpidita nei sensi aveva buttato lì
quell’affermazione senza farci più di tanto caso. Simone invece aveva
avuto l’idea. Aveva sorriso e aveva abbracciato sua moglie per
consolarla ma la sua mente stava già architettando un piano. Avrebbe
voluto proprio vederla sua moglie in quei panni, la cosa gli sembrava
alquanto eccitante. Nei giorni successivi, senza farle capire nulla,
preparò il terreno, doveva metterla davanti al fatto compiuto, poi
sarebbe piaciuto ad entrambi.
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神楽まどか
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