mercoledì 4 dicembre 2013

RACCONTI PICCANTI: Spogliarello inedito della vicina di casa

Un venerdì sera insolito per Gianni. Lui sempre fuori con gli amici, single goliardico e trascinatore del suo gruppo di amici, aveva deciso di rimanere a casa, tranquillo nel suo appartamento.  Aveva pensato inizialmente di
riordinare un po’, ma stava girovagando per le stanze in cerca di qualcosa che nemmeno lui sapeva.Un rapido zapping alla tv, una birra fresca, uno spuntino dal frigo, le sue azioni mostravano un’
inquietudine che non era tipica del suo carattere; si stava pentendo di non essere uscito con la solita compagnia di amici.Nel suo percorrere in lungo e in largo l’appartamento di 70 mq diede un’occhiata fuori
dalla finestra, sapendo già che quel quartiere residenziale non gli avrebbe riservato nessuna sorpresa. La finestra dava su un cortile di una villetta a schiera dove viveva una coppia sulla quarantina.
Gentili, educati, affiatati, due liberi professionisti, lui spesso all’estero, lei nel suo studio medico. Stava già passando oltre quando qualcosa attrasse Gianni.Una figura femminile si stava muovendo sinuosa nella stanza del villino. Sorpreso, Gianni spense la luce, indeciso e curioso allo stesso tempo. Non era certo mai stato un voyeur, lui era uno che badava ai fatti suoi, che le donne le conosceva, le corteggiava e le amava, non si era certo mai interessato al solo guardarle.Però l’eccitazione lo colse improvvisamente. La donna sembrava mezza nuda, doveva vedere di chi si trattava. A luce spenta si avvicinò alla finestra senza spostare le tende. Era Emma, la sua vicina di casa. Sembrava sola, anzi si ne era certo; la donna, con un corpo esile ma con un seno ben evidente sembrava ballare. Gianni cercò uno sgabello per mettersi comodo, la situazione insolita gli aveva creato un’erezione inaspettata. Aveva
sempre visto Emma in tailleur e con abiti seri, mai in sottoveste come si proponeva ora a sua insaputa. La persiana di Emma era aperta solo parzialmente ma Gianni riusciva a vedere quello che a tutti gli effetti poteva definirsi uno spogliarello, e che spogliarello!
Muovendosi morbida ma decisa, Emma si stava togliendo un paio di guanti lunghi, facendoli scorrere lentamente dall’alto delle braccia fino a sfilare le dita che Gianni immaginava sottili e affusolate. Poi passò alle calze, indugiando sul bordo delle autoreggenti, Emma sfilò anche quelle, avendo cura di togliere le scarpe con i tacchi.
Gianni cercava di capire per chi la donna facesse quello spogliarello così appassionato, ma era sicuro, nessuna macchina in cortile, e nella stanza lei era sola davanti ad uno specchio. Forse si trattava di una prova, per essere pronta ad accogliere il marito caldamente.
Quella specie di balletto continuò quando Emma si abbassò le sottili spalline della sottoveste, lasciando intravedere una parte del seno. Gianni iniziò a toccarsi, non ce la faceva più, la tentazione dell’autoerotismo era più forte di lui. Intanto Emma
toglieva la sottoveste rimanendo con un perizoma stringatissimo e qualcosa sui capezzoli che Gianni non riusciva a vedere benissimo. Il seno però, capezzoli a parte, era tutto scoperto e seguiva sinuoso i movimenti della donna. Le natiche, completamente scoperte dal perizoma, sembravano disegnate da un pittore. Emma si stava ora accarezzando in tutto il corpo davanti allo specchio, fermandosi nella zona dell’inguine.Gianni tutto ad un tratto vide la donna abbassarsi, probabilmente si era sdraiata su un letto e ora non vedeva più nulla. Le immagini appena rubate di quel momento intimo gli erano però bastate; si sdraiò anche lui sul letto ed iniziò ad accarezzarsi più intensamente. Nella sua mente Emma ora stava facendo lo stesso, e la sentì unita a lui nel provare un piacere insolito e intenso. Sì, insolito e intenso come era stato quello spogliarello. Gianni sapeva che non era per lui, ma non aveva importanza, aveva provato un’attrazione incredibile e aveva colto quello spettacolo inatteso, godendone per quello che poteva dargli in quell’istante, grato ad Emma, anche se non avrebbe mai potuto ringraziarla e dirle quanto fosse sensuale.

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